tudio, +6% di probabilità tra chi vive nelle zone più inquinate
Vivere in un'area più inquinata è legato a una maggiore probabilità di avere il glaucoma, una condizione oculare debilitante che può causare la cecità. A dirlo è uno studio coordinato dallo University College di Londra e pubblicato sulla rivista scientifica Investigative Ophthalmology & Visual Science. Secondo la ricerca, le persone che vivono nei quartieri con maggiori quantità di inquinamento da polveri sottili avevano almeno il 6% in più di probabilità di avere questa malattia rispetto a quelle che invece vivevano nelle aree meno inquinate, oltre ad avere significativamente più probabilità di avere una retina più sottile, uno dei cambiamenti tipici della progressione del glaucoma. La pressione oculare, però, non è stata associata all'inquinamento, cosa che secondo i ricercatori può far immaginare che lo smog possa influenzare il rischio di glaucoma attraverso un meccanismo diverso. Diverse sono le teorie allo studio dei ricercatori: una è quella che passa attraverso la costrizione dei vasi sanguigni e l'altra è che, come spiega Sharon Chua, autrice dello studio, "il particolato possa avere un effetto tossico diretto che danneggia il sistema nervoso e contribuisce all'infiammazione". Il glaucoma è una malattia neurodegenerativa ed la principale causa globale di cecità irreversibile. Colpisce oltre 60 milioni di persone in tutto il mondo. Più comunemente deriva da un accumulo di pressione dal fluido nell'occhio, causando danni al nervo ottico che collega l'occhio al cervello.
fonte: Investigative Ophthalmology & Visual Science
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